Da sapere sul modello 730, fate attenzione a cosa inserite nel Quadro A per non commettere errori. Tutte le informazioni utili.
Si è aperta la stagione delle tasse, in cui arriva il modello 730 precompilato. Mentre siamo bombardati dalle pubblicità del 5×1000, da parte di vari enti e associazioni a cui è possibile donare una piccola percentuale della nostra Irpef, il 5×1000 appunto, da indicare nella dichiarazione dei redditi, cominciano a manifestarsi dubbi grandi e piccoli su come compilare il modello 730.
Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, lavoratori dipendenti e pensionati, è già disponibile precompilato sul portale dell’Agenzia delle Entrate, dallo scorso 30 aprile. I contribuenti possono già consultarlo, per verificare eventuali dati da correggere e altri aggiungere. Mentre l’invio del modello, corretto e completato, potrà avvenir a partire dal 20 maggio.
Qui, cerchiamo di capire come completare correttamente il modello 730 riguardo al Quadro A, cosa bisogna sapere sui dati da inserire per evitare di commettere errori. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Modello 730, attenzione a compilare il Quadro A
Nel modello 730 della dichiarazione dei redditi, il Quadro A è quello dove va indicato il reddito dei terreni posseduti dal contribuente a qualsiasi titolo. Deve trattarsi di terreni situati in Italia e iscritti al catasto con attribuzione di rendita. Questi terreni agricoli non affittati sono soggetti all’IMU ma non all’Irpef sul reddito dominicale.
Il reddito di questi terreni va dichiarato ma non viene incluso nel reddito complessivo del contribuente. Invece, i terreni agricoli esenti dall’Imu, anche quelli non affittati, sono soggetti all’Irpef sia sul reddito dominicale che sul reddito agrario. Il contribuente che possiede questi terreni deve dichiarare il reddito dominicale e quello agrario, indicandoli nel Quadro A del modello 730, secondo il principio di competenza, a prescindere dal fatto che li percepisca oppure no.
Nello specifico, quando il terreno agricolo viene utilizzato da colui chi lo possiede (proprietario o titolare di altro diritto reale) per l’esercizio dell’attività agricola, costui deve dichiarare reddito agrario, insieme al reddito dominicale, imputabile al capitale d’esercizio e al lavoro di organizzazione, nei limiti della potenzialità del terreno. Invece, se il terreno è dato in locazione ad altri per attività agricola, chi possiede il terreno dovrà dichiarare soltanto il reddito dominicale, mentre il reddito agrario dovrà essere dichiarato dall’affittuario.
Riguardo al reddito dominicale, occorre prima verificare se con il pagamento dell’IMU è stato già soddisfatto il prelievo fiscale su questa componente di reddito. Infatti, se è stata versata l’IMU sul terreno agricolo, questa imposta sostituisce l’Irpef e le sue addizionali, in base al principio di alternatività. Dunque, l’Irpef non andrà applicata se il terreno non è stato affittato.
In ogni caso, la quota di reddito dominicale va indicata nella dichiarazione dei redditi, anche quando il terreno agricolo è esente dall’IMU, inserendola nell’apposita colonna del Quadro A per il reddito dominicale non imponibile.
Sono esclusi dalla compilazione del Quadro A i seguenti terreni: l pertinenze di fabbricati urbani, come cortili e giardini; i parchi e giardini aperti al pubblico o che sono riconosciuti di pubblico interesse dal Ministero della Cultura purché non siano fonte di reddito per il proprietario, quei terreni utilizzati come beni strumentali di attività commerciale.